Mostra di Alessandro Porta a Valfenera d'Asti

Pubblicato il da Floriana Porta


UN TUFFO NELL'ASTIGIANO


Un affascinante viaggio, seguendo le tracce del tempo




 
Questo meraviglioso viaggio inizia cinque milioni di anni fa. A quel tempo tutta la Pianura Padana era mare, come testimoniano i moltissimi fossili ritrovati sotto le sabbie plioceniche astigiane. Il clima era più caldo e umido di quello attuale. Il mare era abitato da moltissimi organismi, quali crostacei, mammiferi acquatici, sirenidi e cetacei. Sulle terre della  Pianura  Padana pascolavano mastodonti, ippopotami, iene, orsi, scimmie, a molti altri. La più grande zona che concentra i ritrovamenti fossili piemontesi è all'interno della
 Riserva Naturale Speciale di Valle Andona, Valle Botto, e Val Grande. Qui il mare ha lasciato i segni della sua antica presenza: conchiglie, molluschi, resti di delfini e di balenottere. Un'altra zona importantis- sima di ritrovamenti è Villafranca d'Asti: qui sono affiorati scheletri  di  mastodonti, rinoceronti, ippopotami, iene e resti di animali marini, come i delfini.  Abbondanti fossili sono stati rinvenuti anche a Dusino San Michele, Solbrito, Roatto, Montafia, San Damiano, Cortandone, e molte altre località astigiane.  Uno  dei  più importanti ritrovamenti di vertebrati marini fu la  “Balenottera  pliocenica di Valmontasca”:  nel 1959  fu scoperto casualmente, durante gli scavi per la posa di una conduttura di acqua, lo scheletro di una balenottera, in buone condizioni di completezza. L'intero scheletro misurava circa 8 metri. Accanto allo scheletro,  vennero ritrovati resti  di conchiglie, crostacei e resti di origine vegetale.  L'ultimo ritrovamento di cetacei fossili in Piemonte risale alla “Balena Tersilla”, scoperta nel 1993 in una vigna a San Marzanotto, frazione poco a sud di Asti.  Lo scheletro  misurava circa 6-7 metri.  Accanto  allo scheletro vennero ritrovati molti denti di squalo. Attraverso le immagini (disegni, fotografie e filmati) si potranno scoprire le bellezze del territorio astigiano ed i suoi antichi fossili, la sua storia e le sue tradizioni agricole  (saranno esposte alcune bellissime tavole a tempera di Alessandro Porta, raffiguranti scene di vita legate alla campagna ed alla guerra, ecc.), la sua arte e la sua cultura.

 


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ALLA BALENOTTERA DI VALMONTASCA

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Ricostruzione della Balenottera di San Marzanotto
del dott. Piero Damarco



  

 

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Riccio di mare Schizaster (per la foto si ringrazia il dott. Piero Damarco)





«I fossili sono brandelli di vita [...] Ogni forma conserva una vita [...]».
(J. B. Robinet, 1768)



«Non c'è niente come la geologia. Il piacere del primo giorno
di caccia alla pernice o dell'apertura della stagione della caccia
non si può paragonare a ciò che si prova nel trovare
un gruppo di ossa fossili in buono stato, che raccontano
 la loro antica storia in un linguaggio quasi vivo».
(Charles Darwin)



«[...] La natura stessa ha una storia e le "conchiglie"

sono alcuni fra i documenti di questa storia».

(Da: I segni del tempo, di Paolo Rossi)


 

 

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